I modi di utilizzo corretti e scorretti della rete

I modi di utilizzo corretti e scorretti della rete

Una risorsa inestimabile spesso impoverita

La tecnologia ha sempre prodotto benefici seppure con qualche controindicazione. Queste risiedono soprattutto nell’uso improprio che l’Uomo, fa delle risorse a sua disposizione.

È diffuso l’esempio della polvere da sparo, utilissima per molte necessità, ma deleteria per il suo uso nel campo delle armi e dell’offesa.

La scoperta con il potenziale maggiore, ai nostri giorni, è probabilmente la rete. Un’occasione unica per un progresso culturale, tecnologico, ma anche etico-morale. Occorre concentrarci e donare tutti un po’ di attenzione al pericolo di dispersione di questo patrimonio.

Un corretto utilizzo della rete può mettere l’Umanità in condizione di condividere conoscenze ed esperienza con una facilità ed una velocità mai previste prima.

Purtroppo l’uso irrazionale, e ahimè troppe volte anche non corretto di Internet, spesso vanifica tutto.

Facebook e i “cattedratici da CD-Rom”

Prendiamo ad esempio Facebook. Il più diffuso tra i social, come testimonia il nome stesso, nasce per “socializzare”, mettendoci la faccia.

Un corretto uso sarebbe quello di condividere esperienze, novità, passarsi consigli, ma anche ricordare aneddoti. Insomma un modo per crescere in armonia e condivisione, tutti insieme.

La realtà è molte volte ben diversa. Sono tanti coloro che dietro alla tastiera si sentono in diritto di pontificare. Invece di proporre, insegnano. E lo fanno con una naturalezza e una faccia di tolla inaudite. Ma c’è di più: si arrabbiano anche. E tutto finisce in rissa.

I cosiddetti “leoni da tastiera” svolgono, spero senza saperlo, un’azione distruttiva nei confronti della cultura, ma anche e soprattutto fanno perdere un’occasione preziosa.

A parte alcune giustificabili circostanze, c’è anche chi la faccia proprio non ce la mette.

E qui si apre un libro pesantissimo. Capisco, ripeto, coloro che hanno motivi ben precisi. E ce ne sono. Ma spesso si vedono alcune figure che si iscrivono ai social e poi non pubblicano la loro foto. Ne ho sentito uno che mi ha risposto: “Mica sono scemo: poi mi spiano”.

È vero, tutti noi che siamo in rete corriamo il rischio di essere monitorati. Ma non crediamo che basti presentarci con una foto di fantasia o anche con un nome falso, per sfuggire alla morsa.

Queste persone, o nell’una o nell’altra maniera, dimostrano che non hanno capito granché della rete.

E qui parte l’invito. Utilizziamo la rete per crescere, e non per nasconderci. E crescere, a volte, significa anche giocare insieme. Sicuramente vuol dire parlarsi. Meglio ancora se con la rete riusciamo a soddisfare le nostre curiosità marginali o addirittura culturali.

Mai usare Internet per fare i professori! E ancor meno per arrabbiarsi. La maggior parte dei “leoni da tastiera”, presi per strada, si rivelano “conigli di città”.

Non sprechiamo l’occasione per tenere alto il valore culturale della rete. E soprattutto pubblichiamo solo notizie verificate.

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